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Catastrofi naturali e Disturbi Post-Traumatici

Marcello Di Pinto

 Alcuni anni fa dei videoamatori, presenti nel Sud-Est asiatico nel momento in cui il maremoto scatenò la sua immane violenza, pur dandoci l’dea della enorme tragedia che si consumò, non ci diedero l’esatta percezione di ciò accadde veramente.  

L’occhio della telecamera, infatti, permette di osservare un piccolo tratto di spiaggia, mentre questo fenomeno colpì migliaia di chilometri, senza soluzione di continuità, in modo tale da sembrare alle popolozioni del luogo una specie di diluvio universale. 

E naturalmente i terrificanti fotogrammi dell’avvenimento si stamparono nel corpo e negli occhi dei sopravvissuti che, al momento agghiacciati dal panico, disperavano di potersi salvare. 

Oggi la cultura psicopatologica è consapevole che queste esperienze estreme possono lasciare dei sintomi psicologici di tipo somatico, come ipertensione, ulcera, tachicardia, asma bronchiale, disturbi sessuali, allergie, aritmie, emicranie, gastriti o possono culminare in una patologia molto piu grave, definita “Disturbo post-traumatico da stress”. 

Ed è questo disturbo che preoccupa maggiormente psichiatri e psicologi, per i dati clinici in loro possesso, alla luce dei resoconti shock durante la prima guerra mondiale, delle nevrosi di guerra durante la seconda guerra mondiale e di altre reazioni psicologiche di sopravvissuti ad olocausti e vittime di varie sciagure. 

Queste persone nel tentativo di sfuggire ai propri ricordi possono cercare rifugio nella droga, nell’alcol o in un mondo popolato dalle loro fantasie. 

Inoltre possono vivere in uno stato di ansia cronica, non riuscire più a rilassarsi ed essere vittime di uno stato di insonnia perenne. 

La paura, inoltre, di ricordare il trauma originario li porta a negare qualsiasi potente emozione che provano, cosa, poi,  che li spinge all’incapacità di riconoscere i propri sentimenti e a sviluppare una miriade di disturbi psicosomatici, che cercano di curare con l’abuso di psicofarmaci. 

Krystal notò, anche, che queste persone possono soffrire di una menomazione nella capacità di occuparsi di loro stessi e di svolgere funzioni di autoconsolazione. 

Bisogna dire, però, che molte persone sono capaci di superare questi gravi traumi senza subire danni significativi e ciò dipende dalla loro personalità e dalla loro capacità di affrontare eventi catastrofici. 

Per quelli che, invece, hanno strutturato una vera e propria patologia da stress gli studiosi sottolineano che l’uso di farmaci ansiolitici e antidepressivi può rivelarsi molto utile. 

Come può risultare molto utile l’uso della tecnica ipnotica, che consente di rivivere gli eventi spaventosi con gli stati d’animo connessi, in modo da poterli intergrare nella propria personalità cosciente. 

Va comunque sottolineata l’importanza della presenza degli psicologi durante il corso di tali eventi. 

 Si è osservato, infatti, che la possibilità di comunicare immediatamente l’esperienza subita con il proprio carico di angoscia, permette di scaricare tutta l’emotività rimossa, in modo da potere evitare le spiacevoli e temute conseguenze.